Google Chrome Os girerà su macchine con Cpucon architettura x86 e quindi su una vasta gamma di microprocessori Intel, compreso ovviamente quell'Atom che è lo standard de facto nei netbook, ma anche Amd e Arm. Il kernel, ovvero il cuore del sistema operativo, è Linuxarricchito da un'interfaccia grafica a finestre mentre dal punto di vista del software applicativo è il web la piattaforma sulla quale saranno scritte e sviluppate le applicazioni che potranno essere eseguite anche su computer Windows, Linux e anche Mac.
Google, nella presentazione del sistema operativo sul blog, spiega: «I sistemi operativi attuali che fanno girare i browser sono nati in un'era in cui non c'era il web». Messaggio chiarissimo e perfettamente incanalato nei passi che fino ad oggi hanno definito la visione di Google.Mountain View nel corso degli anni ha abbracciato il web in tutte le sue sfumature. L'offerta di applicazioni basate sul web, al posto di quelle legate al software installato sulla macchina, è stato uno dei primi passi. Programmi di scrittura, di calcolo o per le presentazioni gratuiti e su internet. Alternativi (anche se non hanno mai sfondato) a Microsoft e al suo modello incentrato sul software proprietario. Poi, lo scorso settembre, l'ingresso, con Chrome, nei browser: piattaforma per pagine web e applicazioni online. Vedendo a rallentatore gli ultimi anni dell'informatica è evidente come diverse funzioni del pc sono finite su internet. Applicazioni, storage, risorse di calcolo. Il cloud computing è parte e probabilmente destinazione di questo pecorso. Dopo Chrome e Android, la piattaforma mobile promossa da Google, l'arrivo del sistema operativo - che Google annuncia come assolutamente legato al web e nato per velocizzare e facilitare la navigazione degli utenti - segna probabilmente il maggiore guanto di sfida nei confronti di Microsoft.
Questa volta la regina dei motori di ricerca va a colpire il core business e tecnologico del gigante di Redmond: i sistemi operativi e lo fa dove la casa fondata di Gates ha mostrato il fianco ed è debole dal punto di vista tecnico, e cioè i netbook che, nati sotto Linux, si sono evoluti in mini notebook basati sul vecchio Xp, efficiente finché si vuole ma ormai troppo datato. Il tanto criticato e deficitario Vista, dal canto suo, con i netbook non va d'accordo. Al contrario diWindows 7, che verrà lanciato il prossimo 22 ottobre con un'architettura modulare idonea a girare su hardware di limitate prestazioni come quello, appunto, dei pc bonsai. Sostituire Xp con un nuovo sistema operativo è una grossa opportunità: a fine 2009 ci saranno oltre 20 milioni di netbook e con questi numeri si comprende come il business dell'upgrade e della migrazione possa essere interessante. E non a caso Google nell'assalto a Microsoft parte proprio da questi piccoli cavalli di troia per dare l'assalto alla roccaforte Windows.
fonte-www.ilsole24ore.com
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