venerdì 21 agosto 2009

Perché l'uomo non riesce a tirar dritto

La tendenza naturale della nostra specie, in assenza di punti di riferimento, è camminare descrivendo cerchi

MILANO -
Camminare circolarmente: questa è la tendenza naturale dell'essere umano nel momento in cui perde l’orientamento in uno spazio aperto, rimanendo privo di appigli sensoriali. La deambulazione delle persone tende a percorrere un cerchio, a meno che queste non siano guidate da stimoli visivi o di altra natura.

TENDENZA AL CERCHIO – La questione è oggetto di studio da parte della biocibernetica, che è una delle linee di ricerca del Max Planck Institute for Biological Cybernetics, in Germania, i cui ricercatori hanno effettuato unostudio nel deserto e nella foresta, osservando come si comporta l'uomo se deve tracciare un sentiero senza avere alcun riferimento: la tendenza osservata è sempre quella di procedere circolarmente in mancanza di linee guida.

L’ESPERIMENTO - Gli scienziati hanno preso un campione di nove persone, istruendole a camminare cercando il più possibile di percorrere un tragitto dritto e tracciando il loro percorso via Gps. Sei partecipanti hanno camminato per ore in una foresta priva di riferimenti, alcuni dei quali con il sole nascosto da una nuvola, mentre altri potevano vedere il sole. Altri tre partecipanti hanno percorso per ore il deserto del Sahara, alcuni vedendo la luna piena o il sole, altri in totale assenza di coordinate di alcun tipo. Il test ha dimostrato inequivocabilmente che le persone deprivate del loro orientamento procedono in cerchio, mentre chi ha la possibilità di capire la direzione riesce ad andare diritto. «Se non è visibile il sole, la luna o una montagna la gente cammina in cerchio», spiega Jan Souman, a capo del team di ricerca.

ASIMMETRIA - Ma qual è la spiegazione del percorso circolare? Secondo gli esperti è da cercare nell’asimmetria naturale del corpo umano, che trova appunto nel cerchio il suo modo più istintivo di riequilibrarsi, distribuendo il peso dello spostamento sulla gamba più forte. Da tempo le conclusioni cui è giunta la ricerca del Max Planck Institute erano state suggerite dalla credenza popolare cristallizzata anche in opere di letteratura e cinematografiche, in cui abbondano gli esempi sul cammino circolare nel deserto. Ora a questa convinzione tramandata corrisponde una dimostrazione scientifica.

www.corriere.it

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