martedì 15 settembre 2009

Un nanogel cellulare riparerà gravi danni cerebrali e ossei

Ossa rotte e cervelli danneggiati potranno essere curati da questo nuovo hydrogel alle nanoparticelle, sviluppato dagli scienziati della Clemson University: questo prodotto riesce a creare nuovi vasi sanguigni e a stimolare le cellule staminali a rimpiazzare quelle cerebrali, o a 'riempire' parti danneggiate di ossa.

Nei test effettuati, appena 12 settimane dopo un danno cerebrale piuttosto serio, alcune cavie hanno recuperato quasi tutti i loro tessuti originari e le loro funzioni sensoriali.

"L'obiettivo di questo progetto è incoraggiare la rigenerazione neurologica dei tessuti danneggiati," dice il Professor Ning Zhang, a capo del progetto di sviluppo di questo speciale nanogel: "Le funzioni controllate dalle parti danneggiate vengono perdute del tutto se non si riesce a ripristinarle".

I TEST - Zhang ha utilizzato una sorta di pungolo pneumatico per colpire il cranio dei ratti, distruggendo la maggior parte della corteccia cerebrale e una parte di tessuto muscolare striato, e danneggiando le regioni preposte alla memoria, all'apprendimento, al movimento muscolare, alle informazioni sensoriali.

In altre parole,l'equivalente di un gravissimo incidente stradale per un essere umano.

Successivamente, le parti danneggiate sono state irrorate con un 'nanoliquido' formato da 3 diversi fattori della crescita, ciascuno incapsulato in speciali nanoparticelle biodegradabili.

Il calore del corpo ha trasformato il liquido in una massa gelatinosa che ha prodotto la creazione di nuovi vasi sanguigni, e nelle successive 3-4 settimane le nanoparticelle hanno continuato a 'sciogliersi' rilasciando i componenti attivi.

12 settimane dopo, i topi hanno riacquistato quasi tutte le funzioni, anche memoria e apprendimento hanno ritrovato i fattori precedenti al danno.

Una versione modificata dell'hydrogel sarà utile per curare parti di ossa e cartilagine danneggiate: in un test successivo, Zhang e i suoi colleghi hanno rimosso 3 centimetri di femore da un coniglio, iniettando hydrogel nella ferita.

La struttura si è riformata in sole 2 settimane.

Allo stato attuale, i trials sugli animali dureranno ancora 5 anni prima di passare ai test sull'uomo: in caso positivo (intorno al 2015), questo gel sarà adoperato per riparare danni ossei e cerebrali, e c'è grande ottimismo per questa possibilità.

Il Dr.Matthew Tate, della University of California, afferma entusiasta: "Ingegnerizzare un hydrogel per fargli riparare ciò che vogliamo è un avanzamento gigantesco nella manipolazione cellulare per le cure ai pazienti. Siamo finalmente vicini a tradurre queste ricerche in applicazioni reali".

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