lunedì 14 settembre 2009

La Bbc «risolve» il mistero del Triangolo delle Bermuda


MILANO – La BBC mette a segno un duro colpo per i film di avventura che hanno incollato al piccolo e grande schermo generazioni di appassionati. Niente più storie di aerei che fanno improvvisamente perdere le proprie tracce o navi che spariscono da ogni radar. L’alone di mistero che da sempre avvolge il tratto di oceano compreso tra le coste della Florida, l’isola di Puerto Rico e l’arcipelago delle Bermuda sembra essere destinato a perdere parte del suo fascino. Insomma, il Triangolo delle Bermuda da oggi potrebbe fare un po’ meno paura.MISTERO SVELATO – Nella preparazione di una nuova serie radiofonica per l’emittente britannica sono state rinvenute alcune prove plausibili per una razionale spiegazione della scomparsa di due velivoli commerciali alla fine degli anni ’40. Con tutta probabilità, in un caso si è trattato di inaspettato sovra-consumo e conseguente esaurimento di carburante, mentre la seconda sparizione sarebbe dovuta a un problema tecnico derivante dall’architettura molto povera dell’aeroplano. Circa sessant’anni fa, infatti, i voli commerciali da Londra alle Bermuda muovevano i primi passi ed erano minati da svariati pericoli. La tratta necessitava di una sosta carburante nelle Azzorre prima di ripartire per le ultime due miglia di viaggio, che rappresentavano all’epoca il volo passeggeri senza sosta più lungo al mondo, portando i velivoli al limite delle loro potenzialità.I VOLI RITROVATI – Il 30 gennaio 1948 un Avro Tudor IV della British South American Airways – un aereo militare convertito a servizio di linea per le sue scarse garanzie di sicurezza – scomparve misteriosamente, senza lasciare alcuna traccia di sé né dei trentuno uomini a bordo. Le investigazioni ufficiali conclusero che l’accaduto era destinato a rimanere un mistero irrisolto. In realtà, sostengono gli esperti interpellati dalla BBC, esistono diversi indizi che riportano problemi tecnici e atmosferici riscontrati dall’aereo ancora prima di giungere nello scalo delle Azzorre. Il volo, infatti, pare sia stato forzatamente condotto a soli duemila piedi di altezza, comportando un consumo molto più ingente di carburante, la cui improvvisa mancanza è la più plausibile imputata di un imprevisto arresto. Anche per quanto riguarda la seconda scomparsa, a circa un anno di distanza, il velivolo protagonista era un Avro Tudor IV. E nuovamente nessuna traccia di corpi o carcassa. Questa volta, però, si sa che il volo è stato condotto a diciottomila piedi, con tempo sereno: vanno, dunque, escluse problematiche di carburante. Secondo chi ha osservato attentamente le carte delle indagini, il problema in questo caso sarebbe stato di natura puramente tecnica. In particolare, sarebbe avvenuta un’improvvisa esplosione a causa di una perdita di vapore idraulico venuta a contatto con il sistema di riscaldamento. Un’ipotesi possibile dato che all’epoca la sicurezza era piuttosto approssimativa e non esistevano sistemi antincendio automatici.MISTERO A TAVOLINO – In entrambi i casi non si tratta perciò di ipotesi eccessivamente fantasiose e un’indagine minuziosa sarebbe potuta tranquillamente arrivare alle stesse conclusioni della BBC. Tuttavia, non è difficile immaginare che gli stessi inquirenti si siano fatti condizionare dal mito delle scomparse e abbiano liquidato le pratiche rifacendosi a ben più affascinanti cause esterne che non hanno fatto altro che aggiungere un po’ di mistero al tanto temuto Triangolo.Simone D’Ambrosio
14 settembre 2009Fonte: www.corriere.it


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