venerdì 9 ottobre 2009

Il gene corrotto che provoca il cancro al seno

Un nuovo gene implicato nell'insorgenza del cancro al seno è stato scoperto da un gruppo di ricercatori inglesi. Il suo nome è NRG1(neuregulin-1) e, in condizioni normali, agisce come protettore del nostro organismo, ostacolando la crescita di metastasi in seguito al danneggiamento del DNA delle cellule e creando in tal modo un argine nei confronti di quelle maligne.

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Lo studio dell'Università di Cambridge diretto dal dott. Paul Edwards e pubblicato sulla rivista “Oncogene” giunge alla conclusione che almeno il 50% dei casi di tumore al seno è provocato dal gene NRG1, localizzato sul cromosoma 8. I ricercatori si sono resi conto che in molti casi le cellule tumorali perdono una parte di questo cromosoma; analizzando campioni di cancro al seno, i medici hanno scoperto che anche una parte del gene chiave era stata a sua volta persa. Secondo Edwards, potremmo essere di fronte alla “più importante scoperta di un gene soppressore del tumore negli ultimi 20 anni, la quale ci dà informazioni vitali su un nuovo meccanismo che provoca il cancro al seno”. Secondo Arlene Wilkie del Breast Cancer Campaign, che ha cofinanziato lo studio, “conoscere l'identità di questo gene porterà a studi molto più dettagliati su come funziona e come è coinvolto nello sviluppo del tumore alla mammella. Questa ricerca è un importante passo avanti nella comprensione della dinamica del cancro e potrebbe aprire una serie di nuove strategie per migliorare la diagnosi e il trattamento”.
Il gene potrebbe rivelarsi fondamentale, in realtà, anche nello studio di altri tipi di tumori, come aggiunge lo stesso Edwards: “Abbiamo prove evidenti - prosegue lo scienziato - che il gene è implicato nel cancro al seno, ma non abbiamo motivo di pensare che non sia lo stesso per altri tumori, tra cui il cancro alla prostata e al colon. Scoprire quali geni sono stati disattivati in questi tumori è un enorme aiuto nel capire cosa è andato male con la loro biologia”.
Resta da spiegare il meccanismo per il quale l'NRG1 viene danneggiato e in quale modo aiuti lo sviluppo del cancro, in modo di mettere a punto, in un futuro che si spera prossimo, trattamenti mirati atti a contrastare tali effetti.



Andrea Piccoli
http://italiasalute.leonardo.it

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