martedì 20 ottobre 2009

Effetti del riscaldamento globale in un lago artico

Carotaggi effettuati sull'Isola di Baffin mostrano che i cambiamenti biologici e chimici avvenuti in quella regione negli ultimi decenni non hanno precedenti negli ultimi 200.000 anni
Ancora una conferma per l'ipotesi di un forte impatto delle attività antropiche sulle dinamiche climatiche del clima: una nuova analisi delle carote di ghiaccio di sedimenti di un lago artico sull'Isola di Baffin indica che i cambiamenti biologici e chimici avvenuti in quella regione negli ultimi decenni non hanno precedenti negli ultimi 200.000 anni.

In particolare, come spiegano i ricercatori dell' Università del Colorado a Boulder, mentre i cambiamenti ambientali nei passati millenni mostrano un legame molto stretto con altri fenomeni naturali scatenanti, le analisi dei sedimenti indicano che a partire dagli anni cinquanta del Novecento il raffreddamento che ci si poteva aspettare in seguito alle variazioni dell'asse di rotazione terrestre è stato sovrastato dalle emissioni di gas serra.

"Utilizzando come indicatori alghe, insetti fossili e le rilevazioni geochimiche possiamo concludere che gli ultimi decenni rappresentano un periodo unico negli ultimi 200.000 anni", ha commentato Yarrow Axford, coautore dell'articolo pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" e ricercatore dell'Institute of Arctic and Alpine Research della CU-Boulder. "Possiamo così osservare una chiara prova del riscaldamento in una delle regioni più remote della Terra in un periodo in cui le influenze di tipo naturale avrebbero dovuto produrre una diminuzione di temperatura.”

I sedimenti sono stati raccolti dal fondo di un lago, a circa 100 metri di profondità, nei pressi del villaggio di Clyde River, lungo la costa orientale dell'Isola di Baffin, che si trova a diverse centinaia di chilometri a ovest della Groenlandia. I sedimenti del lago permettono di risalire 80.000 anni più indietro di quanto si riesca a fare con i più antichi campioni della Groenlandia e registrano le condizioni presenti nelle due ere glaciali e nei tre periodi interglaciali precedenti.

In particolare, i sedimenti mostrano come diversi tipi di insetti simili a zanzare - che abbondano nei climi molto freddi - fossero molto diffusi presso il lago nel corso di alcune migliaia di anni per poi cominciare bruscamente a diminuire verso il 1950, raggiungendo quello che appare essere un minimo di popolazione degli ultimi 200.000 anni.

Inoltre, una specie di diatomea, un'alga lacustre relativamente rara in questa regione prima del XX secolo, ha subito un incremento senza precedenti nei decenni recenti, forse in risposta alla diminuzione della copertura glaciale del lago.

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