martedì 23 giugno 2009

Hunch, il motore dei dubbiosi


MILANO – Dove dovrei andare in vacanza questa estate? Sono troppo stressato? È bene che io inviti a cena quel mio collega? Potrei diventare vegetariano? Per qualsiasi domanda esiste una risposta, che anche se non è proprio quella giusta, è senz’altro quella che più si avvicina ai nostri desideri. E se non abbiamo amici o sfere di cristallo a cui chiedere consiglio, ci resta pur sempre il web. Hunch è un nuovo servizio nato per toglierci i dubbi da cui non riusciamo a uscire. Lanciato da Caterina Fake, la co-fondatrice di Flickr (il sito di Yahoo! per la pubblicazione di foto da parte degli utenti), Hunch è un motore di ricerca motivazionale. L’esempio online che più gli si avvicina è Yahoo Answers, dove si possono porre dei quesiti e aspettare che siano gli altri utenti a darci la risposta migliore. Hunch però, lascia che sia l’algoritmo stesso a rispondere. E per arrivare alla soluzione raccoglie prima alcune informazioni sui dubbiosi; mediamente, la risposta si avvicina ai desideri di chi la pone. Anzi, è più precisa e consona se le domande personali cui si risponde sono molte.

LO SVILUPPO – Per arrivare alla formula attuale (ancora in beta, il sito è pubblico da lunedì scorso) ci sono voluti 12 mesi di lavoro sull’algoritm , creato dai ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston che hanno provato ad andare oltre le formule dei motori di ricerca classici come Google. Se per esempio dobbiamo acquistare un nuovo cellulare, Google suggerirà centinaia di pagine con proposte commerciali di ogni specie. Hunch prevede di indagare sui nostri bisogni e sui nostri gusti, per andare a consigliare quale modello e quale tecnologia sono adatte alla nostra persona. Un potenziale per il mercato delle aziende davvero interessante: così come già avviene su Hunch per i viaggi (una volta capito che la nostra destinazione consigliata per l’estate è la Sardegna, troviamo il link al sito di Expedia per andare direttamente a prenotare un soggiorno), anche altri settori merceologici potranno far leva sul motore per vendere i propri prodotti.

SARÀ UN SUCCESSO? – Come nel caso di altri annunci roboanti di motori che avrebbero dovuto scalzare l’egemonia di Google, anche in questo caso l’intelligenza dell’algoritmo potrebbe non coincidere con la sua affermazione tra il pubblico. A oggi sono già disponibili oltre 7 mila domande create sia dagli inventori sia dagli utenti che hanno partecipato alla fase di lancio. Questi ultimi infatti, dopo essersi registrati e aver lasciato traccia dei propri gusti e desideri rispondendo alle domande che vengono loro poste, possono anche sbizzarrirsi nell’aiutare gli altri a trovare la giusta soluzione ai loro quesiti.

Eva Perasso

Fonti: www.corriere.it





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