mercoledì 27 maggio 2009

Spiegato il mistero della “bella addormentata” di Palermo


Si tratta di uno dei migliori organi conservati al mondo: Rosalia Lombardo, una bambina di due anni, che morì di polmonite nel 1920. “La bella addormentata”, come viene chiamata, sembra essere semplicemente in sonnolenza, dentro alla sua bara di vetro, nelle catacombe dei Cappuccini a Palermo, Italia.

Ora, un antropologo biologo italiano, Dario Piombino-Mascali dell’Istituto per le Mummie e l’Uomo di Ghiaccio di Bolzano, ha scoperto la formula segreta, che ha conservato il corpo di Rosalia per bene (La ricerca di Piombino-Mascali è finanziata dalla National Geographic Society Expeditions Council.)

Piombino-Mascali ha tracciato i parenti viventi, relativi ad Alfredo Salafia, un taxidermista e imbalsamatore siciliano, morto nel 1933. Ricercando i  documenti di Salafia, si è rinvenuto un manoscritto di memorie, nel quale erano registrati i prodotti chimici che ha iniettato nel corpo di Rosalia: formaldeide, sali di zinco,alcool, acido salicilico e glicerina.

Il formolo, oggi ampiamente utilizzato dagli imbalsamatori, è una miscela di acqua e di formaldeide, che uccide i batteri. Salafia fu uno dei primi ad utilizzare questi organismi per l’imbalsamazione. L’alcool, in condizioni di asciutto, con le catacombe, ha asciugato il corpo di Rosalia e permesso di mummificarsi. La glicerina avrebbe conservato il suo corpo da troppa essicazione, l’acido salicilico ha impedito la crescita di funghi.

Ma è lo zinco sali, secondo Melissa Johnson Williams, direttore esecutivo della Società Americana degli Imbalsamatori, che è il maggior responsabile della incredibile conservazione di Rosalia. Lo zinco, che non è più utilizzato dagli imbalsamatori negli Stati Uniti, ha impietrito il corpo di Rosalia.

“[Zinco] dona rigidità”, ha dichiarato Williams. “Si potrebbe tenere fuori la bara e si manterrebbe sempre in quello stato”.

Piombino Mascali ha chiamato l’autodidatta Salafia un artista: “Egli ha elevato l’imbalsamazione al suo livello più alto”.


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