sabato 23 maggio 2009

Gesù è venuto anche in altre parti del mondo?



Premessa: gli articoli in questa pagina presuppongono che almeno una parte delle cose scritte nel Nuovo Testamento siano vere.

 

Gesù è venuto anche in altre parti del mondo? Sembrerebbe di si, visto che leggende e tradizioni di popoli di tutto il pianeta riportano di uno straniero bianco con la barba, con un nome simile a Gesù che parlava d’amore. Queste tradizioni si riferiscono comunque al periodo posteriore della resurrezione di Cristo e i vari nomi di quest’uomo possono essere davvero quello di “Gesù Cristo”, risultanti leggermente differenti perché deformati dal tempo, o perché quei popoli lo riproducevano come meglio riuscivano. Ovviamente tale ipotesi avrebbe valore solo se Gesù avesse avuto veramente una componente divina.

 

Gesù in Messico

 

Gli Aztechi ed i maya avevano acquisito una vasta conoscenza da un singolare straniero bianco chiamato Quetzalcoatl dagli Aztechi e Kukulcan dai Maya.

Egli viene descritto come un individuo misterioso venuto dall’oriente su una barca che si muoveva da sé, senza pagaie; era un uomo bianco dalla corporatura robusta, con una fronte spaziosa e con barba e capelli fluenti.

Indossava una lunga veste bianca che gli arrivava fino ai piedi, condannava i sacrifici, era giusto e amante della pace, conoscitore delle arti e delle scienze. Predicò l’amore e la pace  e nelle sue raffigurazioni risulta avere l’identica fisionomia di Gesù Cristo.

Prima di riprendere la via di casa, egli promise che un giorno sarebbe ritornato quando vi sarebbero stati determinati segni nel cielo.

Purtroppo i conquistadores spagnoli bruciarono per ignoranza la quasi totalità degli scritti Maya ed Aztechi, tra cui si trovavano quelli che riportavano ciò che aveva predicato questo misterioso individuo tanto simile a Cristo.

In sostanza il caso più eclatante di una probabile manifestazione di Gesù in altre parti del mondo è quello di Quetzalcoatl, il dio dai lunghi capelli e dagli occhi chiari, vestito con una tunica ricoperta di croci; prima ancora dell'auge degli aztechi erano apparsi altri personaggi analoghi, fra i toltechi di Teotihucan, ad esempio il bianco e barbuto Kate-zahl, come ci tramanda allibito il missionario Bernardino de Sahagun. V'è da dire che, a parte l'occorrenza di questi personaggi, i conquistadores avevano notato tante di quelle analogie tra le credenze ebraico-cristiane e quelle precolombiane (che difatti poi si integrarono assai facilmente), da aver ipotizzato erroneamente che queste ultime fossero quanto rimaneva delle leggendarie tribù d'Israele, misteriosamente scomparse.

Sempre in America abbiamo notizia di personaggi come Je-zoos, il "dio dell'Alba", apparso fra gli algonquin, i cheerokee e i dakota; era anche noto come Yesuse (o Yahowa) fra i navajo e Pahana fra gli hopi. Tutti questi "civilizzatori" provenivano dall'est, e, così come "Gesù di Nazareth" d'apocalittica memoria, erano associati alla Stella del Mattino: vedasi anche Quetzalcoatl (ovvero Kukulkan fra i maya) e Viracocha, i due pesi massimi sudamericani. La loro storia si concludeva quasi sempre drammaticamente dopo parecchi miracoli, predicazione itinerante insieme a dodici discepoli, camminate sulle acque e contrasti col potere religioso precedente.

Che Gesù si sia manifestato anche in altre parti del mondo dopo la sua presunta resurrezione? 

 

Giacomo il Giusto: fratello di Gesù di Nazareth

 

Nel 2002 è stata rinvenuta un'urna funebre in Israele, a Gerusalemme, che da una parte offre una traccia materiale dell'esistenza di Gesù di Nazareth e dall'altra fornisce la prova che Maria ebbe altri figli oltre Gesù. La tomba è stata datata con precisione al 63 d.C. e riporta la seguente iscrizione in lingua aramaica: Giacomo, figlio di Giuseppe, fratello di Gesù.

Si ricorda che molti Vangeli Apocrifi esponevano una verità che la cristianità istituzionale ha sempre respinto: Gesù aveva sorelle e fratelli, nati dalla normale relazione fra Maria e Giuseppe. Di Giacomo ci sono molte prove storiche dell'epoca che lo menzionano come fratello di Gesù (persino nei Vangeli): "vi fece comparire quel fratello di Gesù, detto Cristo, che si chiamava Giacomo"; "e non vidi nessun altro degli apostoli, ma solo Giacomo, il fratello del Signore"; "non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo... e le sue sorelle non sono qui fra noi?"; "...Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo ...? E le sue sorelle non sono tutte tra di noi?..."; "come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa"; "della famiglia di Gesù rimanevano ancora i nipoti di Giuda, detti fratelli suoi secondo la carne"; "fra di loro c'era Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo"; "tra di loro vi erano anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il minore"; "passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo"; "Or quelle che riferirono queste cose agli apostoli erano Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo e le altre donne"; "poi Gesù comparve a Giacomo, uno dei suoi fratelli"; "Giacomo, fratello del Signore, succedette all'amministrazione della Chiesa".

Anche se ufficialmente si è voluto sostituire San Pietro a Giacomo, il fratello di Gesù fu anche il primo capo della chiesa cristiana e primo Vescovo di Gerusalemme, come mostrano numerose prove dell'epoca, nonché la stessa volontà di Gesù: I discepoli dissero a Gesù "Sappiamo che ti allontanerai da noi. Dopo di te chi ci farà da guida?" Gesù rispose loro "Giunti a quel punto andrete da Giacomo, il Giusto, a cui spettano le cose che riguardano il cielo e la terra". 

Giacomo il Giusto, fratello del Signore che morì lapidato nel 62, su istigazione del sommo sacerdote Anano II, fu denominato "il Minore" per distinzione da Giacomo "il Maggiore", martirizzato invece nel 44 sotto Erode Agrippa.

 

La vita nascosta di Gesù

 

Secondo alcuni ricercatori, gli antichi testi rivelano che Gesù trascorse 17 anni in Oriente, viaggiando in India, Nepal, Ladak e Tibet fin dall’età di tredici anni, sia in qualità di studente che di insegnante.  Due manoscritti tibetani, scoperti e studiati da Nicolas Notovitch, sembrano dimostrare che si tratti qualcosa più di una leggenda. l giornalista russo Nicolas Notovitch scoprì i manoscritti nel 1887 in un monastero del Ladak.

I Vangeli non fanno cenno alla vita di Gesù dai 13 ai 29 anni. Ci si chiede quindi cosa fece Gesù in quel periodo e se la vita nascosta di Gesù è stata deliberatamente censurata dai Vangeli. Secondo alcuni ricercatori, prove e documenti parlano di ben due viaggi di Gesù in Oriente, uno prima e uno dopo la crocifissione, alla quale Gesù sopravvisse. Il primo viaggio durò 16 anni e corrisponde al periodo della vita rimosso dai redattori dei Vangeli. Il secondo viaggio avvenne dopo la crocifisione. Numerosi documenti scritti scoperti in Oriente descrivono il soggiorno di Gesù in India e raccontano che il Maestro morì in tarda età in Kasmir. A Srinagar (Kashmir) esiste tuttora quella che è ritenuta la tomba di Gesù, venerata meta di pellegrinaggio.

Negli atti degli apostoli. è lo stesso Pietro che annuncia la resurrezione del Cristo al popolo di Gerusalemme. Ma esiste un'altra tradizione ancor viva tra le popolazioni del Kashmir e i musulmani indiani, che vuole il profeta Gesù, il Cristo, salvato dalle sofferenze della croce e accolto tra le montagne che circondano la valle del Gange, dove continuò l'opera di evangelizzazione rifiutata dal popolo ebraico.

Il professor Fida M. Hassnain, direttore del Museo delle Antichità dello Stato di Jammu e Kashmir (India), dopo aver scoperto fonti storiche che sembrano comprovare il passaggio di Gesù in Ladakh, si è accinto a investigare maggiormente l’argomento. Milioni di persone sono cresciute con l’idea che la missione di Gesù si sia conclusa con la crocifissione per redimere i nostri peccati, ma le ricerche di Hassnain descrivono un Gesù venuto a insegnare in tutto il mondo allora conosciuto, e non solo nell’Impero Romano: i manoscritti scoperti da Hassnain sembrano provare che Gesù fu cresciuto e protetto dall’ordine degli Esseni e che trascorse gli anni “mancanti” della sua gioventù in Persia e in India. Molti Vangeli tenuti nell’ombra sembrano attestare che la Sua Opera fu sostenuta dagli Esseni, e che c’erano ben più di dodici uomini fra i Suoi apostoli; Hassnain cita le fonti secondo le quali Gesù sopravvisse alla crocifissione, con un’operazione segreta che trasse in inganno molta gente, insegnò agli Ebrei di stanza in Persia, Afghanistan, India e Asia Centrale, insieme a Pietro e a Tommaso, e infine fu sepolto in Kashmir (come Mosé e Maria) fra gente di origine ebrea. Sono numerosi i resoconti storici delle predicazioni di Gesù in India e degli innumerevoli miracoli che egli effettuò, e vi è anche documentazione del fatto che Gesù, sempre nel Kashmir, convisse con una donna di nome Mryan da cui ebbe vari figli.

Ci sono alcuni studiosi, come Mirza Ghulam Ahmad, che pensano che Gesù fosse troppo giovane all'età di 13 anni per intraprendere un simile lungo viaggio, e sostengono che Gesù sia andato in India solo dopo la crocifissione.

Di certo la tomba di Gesù a Srinagar è qualcosa di molto concreto, il cui nucleo originale risale esattamente all'epoca giusta, e riporta l'antica scritta "Tomba di Gesù, un profeta stanco e povero". Nella tomba c'è un sepolcro minore che contiene le spoglie di Sayed Nasir-ud- Din Rizvi, la cui devozione al maestro non ebbe limiti e che per suo desiderio gli fu sepolto accanto,  e poi c'è un sepolcro grande con i resti mortali di Yuz Asaf detto Isa, il profeta dalla pelle bianca giunto dalla Palestina, cioè Gesù di Nazareth. Nella tomba fino al 1975 era conservata un'antica croce in legno (oggi scomparsa), ed è ancora disponibile una pietra incise le impronte di due piedi, quella del sinistro reca una cicatrice rotonda mentre il destro ha una ferita a forma di piccolo arco.

Maria, la madre di Gesù, fu invece sepolta in un luogo vicino noto come Pindi Point, mentre il tumulo è conosciuto come Mai Mari Asthan, "il luogo di riposo della madre Maria".

A 58 chilometri a nord di Srinagar, sul monte Ablu, identificato da alcuni col biblico Nebo, c'è il luogo conosciuto come "Il Santuario del Profeta del Libro", in cui si troverebbe la tomba di Hzrat Musa in arabo, il Mosè biblico.


Fonte: Pasquariello Domenico

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